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Detrazioni Isolamento a Cappotto Interno

2 Dicembre 2019
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Detrazioni Fiscali Isolamento a Cappotto

Scegliere di isolare la propria casa, o appartamento, con l’isolamento a cappotto interno o esterno permette di usufruire dell’Ecobonus, ossia delle detrazioni fiscali per il cappotto termico. Si tratta di agevolazioni economiche riservate a chi svolge degli interventi di miglioramento del risparmio energetico o ristrutturazione della propria abitazione.
Le agevolazioni fiscali per l’isolamento a cappotto interno vengono definite dalla Legge di Bilancio. Lo sgravio fiscale attualmente attivo sulle spese di isolamento a cappotto termico, a seconda della tipologia dei lavori, è pari al 50 – 65 – 75%.
Di seguito ti spiegheremo cosa prevede l’incentivo per il cappotto termico interno e come fare per ottenerlo.

>Sono confermate le detrazioni fiscali per isolamento a cappotto per l’anno 2020<

Detrazioni Fiscali Isolamento a Cappotto

 

Perché scegliere il cappotto interno.

Un cappotto posto all’interno di un ambiente sicuramente riduce il costo di realizzo complessivo in quanto le superfici sono nettamente inferiori rispetto a quelle esterne, i tempi di realizzazione sono molto più brevi e non necessitano di costi aggiuntivi quali impalcatura, allungamento soglie ecc…
Per avere un ambiente sano e confortevole è necessario utilizzare materiali naturali, traspiranti senza additivi nocivi.

Detrazioni fiscali e isolamento a cappotto interno: si risparmia veramente?

La risposta è assolutamente Sì.
Eseguendo un intervento di isolamento con cappotto termico interno si ottengono due vantaggi contemporanei, sui consumi e sulla spesa.
Questo significa che le bollette per il riscaldamento e il raffreddamento della casa caleranno notevolmente. Oltre a questo risparmio, poi, si aggiunge anche quello della detrazione fiscale, che permette di tagliare il costo dell’intervento (appunto) del 50%- 65%.

Detrazioni fiscali per isolamento a cappotto: come funziona.

Quando si parla di incentivo del 50-65% per la realizzazione del cappotto termico interno, questo potrebbe far pensare che ci sia uno sconto immediato del 50 % o 65% sul costo del cappotto termico. In realtà non è esattamente così, l’importo viene restituito tramite uno sconto su IRPEF (Imposta Reddito Persone Fisiche) o IRES (Imposta Reddito Società) nell’arco di 10 anni, ripartendo la cifra totale in dieci quote di pari importo.

Detrazioni fiscali cappotto termico: quali spese si possono detrarre.

La legge attualmente in vigore permette di ottenere una detrazione del 65% per i lavori eseguiti fino ad un limite massimo di 60.000€. Le voci di spesa detraibili sono le seguenti:

  • fornitura dei materiali;
  • eventuali interventi di demolizione e ricostruzione del rivestimento esterno;
  • posa in opera del sistema di isolamento;
  • costi e oneri per la redazione della documentazione tecnica legata all’intervento stesso.

Detrazioni fiscali per isolamento a cappotto: come ottenerle.

Per poter usufruire delle detrazioni è necessario conservare, o produrre appositamente, una serie di documenti da inviare all’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), per alcuni di questi documenti è necessario l’intervento di un tecnico abilitato.
Ecco i documenti tecnici da conservare:

  • APE (Attestato di Prestazione Energetica) dell’immobile;
  • attestato di rispetto dei requisiti tecnici prodotto dal tecnico abilitato (e copia di questo);
  • copia originale firmata della scheda descrittiva dell’intervento;
  • schede tecniche dei materiali utilizzati per la realizzazione del cappotto termico;
  • pratica edilizia se necessaria.

Inoltre, è necessario conservare i documenti che attestano le spese sostenute:

  • Fatture degli interventi eseguiti;
  • Ricevute dei bonifici attestanti il pagamento;

tutti i pagamenti vanno eseguiti tramite bonifico bancario o postale così da essere tracciabili. A tal fine, è bene compilare correttamente la causale bonifico indicando le seguenti voci:

  • legge finanziaria di riferimento;
  • data e numero fattura;
  • CF o P. IVA ordinante bonifico;
  • P.IVA beneficiario bonifico.

Tutta la documentazione indicata va inviata ad ENEA. Al momento dell’invio viene emessa una ricevuta che attesta la trasmissione ufficiale dei documenti, assieme ad un codice identificativo (CPID), importante conservare anche questa ricevuta.

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